Gerardo Hernández, un altro anno di vita dietro le sbarre
L'Avana,
4 giu (PL) Gerardo Hernandez, il lottatore cubano contro il
terrorismo, compie oggi 49 anni, dei quali ne ha passati quasi 16
nelle prigioni degli Stati Uniti, lontano dalla sua famiglia e del
suo popolo.
Da 16 anni in ogni data significativa non è cambiato nulla. Le celebrazioni trascorrono nella distanza e solo loro sanno come fare per sostituire la necessità di un abbraccio, ascoltando per alcuni minuti le voci, attraverso una chiamata telefonica.
Gerardo Hernandez rompe gli schemi. Sorride, senza importargli i due ergastoli, e come se fosse poco, con altri 15 anni in più, contro di lui.
Questo 4 giugno, come già da qualche anno, Hernandez, nonostante i dispiaceri, è stato fortunato: ha ricevuto più di due mila messaggi di auguri da tutto il mondo, benché risulti paradossale menzionare l'allegria in tali condizioni. Tutto ciò grazie al programma alla radio in California, di Tanya Torres, “Cantos sin fronteras”, che Gerardo può ascoltare dalla prigione.
Per Antonio Guerrero non ci sono parole che riescano a descrivere la nobiltà e l'integrità di Gerardo ed a lui dedicò, in occasione del compleanno, alcuni dei suoi versi.
“Nella cella, c'è un uomo; la sua fermezza li colpisce e li fa tremare, c'è un orologio che funziona, ma l'ora non importa. C’è uno specchio ed un tavolo con storie troppo spinose.”
“Intanto, Adriana Perez si scoprirà un'altra volta questo 4 giugno sognando che cammini libero ed al risveglio ti regalerà il suo futuro, come tante volte, perché lei assicura che sei padrone del suo passato e del suo presente”, ha scritto Antonio.
Ig/dfm
Law Society di Londra Marzo 2014 Irma Gonzalez con membri coordinamento alta Maremma libertà per i Cinque eroi Cubani durante i lavori della commissione internazionale |
Figlia di Renè Gonzalez ha ringraziato la solidarietà globale con i Cinque cubani
4
giu (Prensa Latina) La figlia del lottatore cubano contro il
terrorismo Renè Gonzalez, che ha compiuto una condanna ingiusta
nelle prigioni degli stati uniti, ha ringraziato la solidarietà
globale, a proposito dell'inizio della III Giornata “Cinque giorni
per i Cinque” a Washington DC.
“Durante tutti questi anni difficili abbiamo sentito l'accompagnamento e la solidarietà verso i Cinque e le loro famiglie”, ha detto Irma Gonzalez, figlia
primogenita di Renè, in riferimento all'importanza dell'evento in corso a Washinton DC, durante un incontro presso la sede dell'Istituto Cubano d’Amicizia con i Popoli, a L’Avana.
Per la giovane, la riunione di Washington "dovrebbe essere decisiva", in questa fase dove è sempre di più in aumento l’appoggio internazionale per una soluzione umanitaria nel caso dei Cinque cubani, cioè suo padre ed i suoi compagni Gerardo Hernandez, Ramon Labañino, Antonio Guerrero e Fernando Gonzalez, arrestati il 12 settembre 1998 a Miami.
E' passato molto tempo, io ero una bambina quando mio padre è stato incarcerato, precisa Irma, rilevando che in questi momenti, nonostante godono la presenza del padre nuovamente in famiglia, la felicità è incompleta, poiché sono ancora in carcere Hernandez, Labañino e Guerrero.
Del quintetto solo Renè Gonzalez e Fernando Gonzalez sono stati liberati dalla prigione, dopo il compimento delle sanzioni inflitte nel 2001, in mezzo al clima d’ostilità del processo, in cui loro sono stati giudicati nella città di Miami.
Diverse personalità, tra cui una dozzina di Premi Nobel hanno chiesto al Presidente Barack Obama, che è anche possessore del premio, di risolvere il caso, dal momento che possiede l’autorità per farlo.
La III giornata, che è stata organizzata dal Comitato Internazionale per la Libertà dei Cinque, si terrà fino al 11 giugno.
In questi giorni i parlamentari, gli scrittori, gli artisti, gli avvocati, i pacifisti e gli amici in generale sono destinati ad aumentare la pressione politica su Washington, dove si trova il centro del potere politico di questo paese, per ottenere un cambiamento favorevole nella strategia degli Stati Uniti verso l'isola.
Un cambiamento che, secondo le varie dichiarazioni, dovrebbe influenzare nella soluzione umanitaria del caso di Gerardo Hernandez, Ramon Labañino, Antonio Guerrero.
Secondo Prensa Latina, numerose azioni simultanee sono state confermate in più di 40 paesi in appoggio della III Giornata di denuncia e di solidarietà.
Ig/lsp/dfm
Giornata
Internazionale Cinque giorni per i Cinque a Washington
Azioni
in 40 paesi in appoggio alla Giornata per i
Cinque negli USA Numerose
azioni simultanee sono state confermate in circa 40 paesi in
appoggio alla 3ª Giornata di Denuncia e Solidarietà Cinque Giorni
per i Cinque, che comincia oggi a Washington DC, capitale degli Stati
Uniti.
Deisy
Francis Mexidor
L’incontro
che durerà sino all’11 giugno vuole aumentare la pressione
politica internazionale a favore di una definitiva soluzione al caso
dei Cinque antiterroristi cubani, tre dei quali, Gerardo Hernández,
Ramón Labañino e Antonio Guerrero, sono sempre reclusi.
Secondo
il programma è prevista una conferenza tra il 5 e il 6 detta “La
nuova era delle relazioni tra gli USA e Cuba” accettando il
crescente clamore che giunge da differenti settori per il
ristabilimento di questi vincoli, rotti unilateralmente da Washington
nel 1961.
Le
voci che domandano un cambio nella politica della Casa Bianca verso
Cuba considerano che qualsiasi dialogo non solo deve passare per
l’eliminazione del blocco economico, finanziario e commerciale
imposto al popolo cubano, ma anche per una decisione umanitaria per
il caso di Hernández, Labañino e Guerrero.
Si
presenterà la mostra di caricature di Gerardo Hernández "Humor
from my Pen" (Umorismo dalla reclusione) e dei 15 acquarelli
di Antonio Guerrero "Yo me Muero como Viví", e sono
annunciati alcuni dibattiti tra i quali uno sullo scandalo delle
recenti rivelazioni dei programmi contro Cuba dell’Agenzia degli
Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale - USAID - come il zunzuneo
o il piramideo.
I
partecipanti ascolteranno messaggi di René González e
Fernando González, i primi due del gruppo che sono usciti di
prigione - al temine delle sentenze.
Altre
azioni del terza giornata saranno la proiezione del documentario
“Giustizia a Londra” del regista cubano Roberto Cile e “La
rivoluzione sessuale in Cuba”, del deceduto regista e
giornalista statunitense Saúl Landau.
Inoltre
si presenteranno libri e ci sarà un concerto di hip hop, per
attrarre il pubblico giovane. ( Traduzione GM- Granma Int.)
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