lunedì 23 giugno 2014

Dichiarazione della direttrice generale degli Stati Uniti del Ministero delle Relazioni Estere di Cuba, Josefina Vidal Ferreiro



Il 20 giugno, il Dipartimento di Stato ha deciso, ancora una volta, d’includere Cuba nella peggiore categoria del suo rapporto annuale sui paesi che “non realizzano completamente nemmeno i minimi standard per l’eliminazione della tratta delle persone e non fanno sforzi significativi con questo fine”, ignorando il riconoscimento e il prestigio raggiunto dal nostro pese per il suo notevole impegno nella protezione dell’infanzia, la gioventù e le donne.
Cuba non ha sollecitato la valutazione degli Stati Uniti, nè necessita le raccomandazioni del governo di uno dei paesi con i più forti problemi di tratta di bambine, bambini e donne nel mondo.
Gli Stati Uniti non hanno morale per giudicare Cuba, nè per suggerire “piani” di nessuna indole, quando si stima che il numero dei cittadini nordamericani con i quali si traffica in questo paese è vicino ai 200.000,  dove lo sfruttamento del lavoro è la forma di tratta di persone più estesa, nella quale l’85% dei processi legali che si svolgono su questo tema corrispondono a casi di sfruttamento sessuale e dove più di 300.000 bambini, del milione che abbandona la propria casa, sono sottoposti a qualche forma di sfruttamento.
Il Governo di Cuba respinge in assoluto, perchè infondato, questo giudizio unilaterale che offende il nostro popolo l’inclusione in questa lista per motivi totalmente politici, come lo è la definizione di Cuba come “Stato patrocinatore di terrorismo internazionale”, che è indirizzata a giustificare la politica di blocco che comprende l’applicazione di sanzioni finanziarie che il Governo degli Stati Uniti  aumentano sempre più, provocando severi danni alla nostra infanzia, alla gioventù, alle donne e a tutto il nostro popolo.
L’Avana- 20 giugno 2014
 ( Traduzione Gioia Minuti).







Nessun commento:

Posta un commento