L'Avana, 17 set (Prensa Latina) La permanente applicazione
extraterritoriale delle leggi del bloqueo degli Stati Uniti contro Cuba oggi
rafforza questa politica unilaterale respinta dalla comunità internazionale,
indica una relazione dell'isola, che si presenterà alle Nazioni Unite.
Con il titolo:
“Necessità di porre fine al bloqueo economico, commerciale e finanziario
imposto dagli Stati Uniti contro Cuba”, il Ministero degli Affari Esteri
divulga il documento che verrà messo in votazione in ottobre all'ONU.
Il
testo sottolinea che, anche quando la Casa Bianca s’impegna a descrive uno
scenario "flessibile" di questa politica aggressiva, insiste nel
punire i paesi terzi, per mantenere relazioni normali con l'isola.
La prima
violazione del diritto internazionale è contro la Carta delle Nazioni Unite,
afferma, mentre aggiunge che il bloqueo risponde alle ansie d’egemonia
intrinseche nel modo d’agire del governo degli USA, perché impone certe leggi
che vuole rendere obbligatorie per i terzi.
La relazione cita come esempio che
solo dal gennaio del 2009 fino a giugno del 2014, l'amministrazione di Barack
Obama ha costretto 36 entità sia nordamericane sia straniere a pagare circa 2,6
miliardi di dollari, per colpa dei rapporti con Cuba ed altri paesi.
Tra le
altre sanzioni il documento ricorda che il 26 novembre 2013, la Sezione di
Interessi di Cuba a Washington ha annunciato la chiusura temporanea dei servizi
consolari a causa del rifiuto della banca americana M&T di far funzionare i
conti della missione diplomatica cubana negli Stati Uniti.
All'inizio del mese
di dicembre del 2013, il diplomatico cubano ha riferito che, nonostante gli
intensi negoziati condotti, è stato impossibile trovare una banca con sede
negli USA, disposta ad assumere la gestione dei loro conti in banca, una
situazione che si mantiene fino al momento, ha aggiunto.
Inoltre, nell'ottobre
del 2013 la società americana Paypal ha bloccato una donazione del cittadino
canadese Terry Shewchuck ad una rete di cliniche veterinarie a Cuba per la
violazione delle leggi del bloqueo.
La stessa società ha disattivato i fondi
della banda rock tedesca COR, destinati a finanziare un tour a Cuba, nel
gennaio del 2014, per la violazione delle sanzioni statunitensi contro Cuba.
Tra
gli altri fatti, il testo indica che, nel febbraio del 2014, le dipendenze
dell’azienda Pricesmart in Guatemala, Salvador, Repubblica Dominicana ed altri
paesi dei Caraibi, hanno rifiutato di effettuare la vendita a cittadini cubani
non residenti in questi paesi, compreso il personale diplomatico accreditato.
La
cosa più importante è che le rispettive direzioni di Pricesmart hanno invocato
la legge americana e non quelle locali, dice.
In accordo con il Ministero
degli Affari Esteri, le attuazioni del Governo degli Stati Uniti confermano che
non hanno fatto nessun passo per mettere fine alla loro politica, che rimane
intatta da più di 55 anni.
Insiste sul fatto, che costituisce una
trasgressione del diritto alla pace, lo sviluppo e la sicurezza di uno Stato
sovrano ed è, nella sua essenza e nei suoi obiettivi, un atto unilaterale
d’aggressione ed una costante minaccia per la stabilità dell'isola caraibica.
Viola
anche i diritti sovrani di molti altri Stati per il suo carattere
extraterritoriale. Il bloqueo contro Cuba, quindi, non è solo una questione
bilaterale tra Cuba e gli Stati Uniti, conclude.
Ig/lsp/nda
Da Prensa Latina
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